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L’ideologia oscura

Imprenditori illuminati, ingegneri, programmatori informatici, ceo e venture capitalist della Silicon Valley. Sono gli uomini (la presenza femminile ai piani alti delle aziende high-tech è decisamente ridotta, sic!) che stanno inventando il futuro. Peter Thiel, fondatore di PayPal, Sergey Brin e Larry Page, ideatori di Google, Jeff Bezos, il patron di Amazon, e ancora Eleon Musk, a capo della casa di produzione di auto elettriche Tesla, senza contare Mark Zuckerberg, l’inventore di Facebook, e quanti altri esponenti di questa tecno-intellighenzia che ha fatto della Bay Area di San Francisco il suo headquarter. Si definiscono dei tecnici, eclissando dietro la connotazione neutrale di questo termine la loro visione del mondo. In effetti non hanno un credo religioso ben definito, non si rifanno a nessuna ideologia classica, e risulta difficile annoverarli all’interno di una topografia politica precisa. Eppure, se siamo convinti che non esista alcuna tecnica imparziale e che essa, come ogni altra espressione dell’attività umana, sia esposta a pressioni endogene ed esogene, allora per capire la visione che anima questi ceo illuminati dobbiamo accantonare la vuota parola di “progresso” che riempie gli about us dei loro siti internet e indagare l’humus culturale, il sistema di credenze di questa minoranza che con i suoi social network, le sue app e le sue piattaforme, conta più “iscritti” del cristianesimo o dell’islam.