Un bel ragazzone, di corporatura robusta, in blue jeans e camicia a quadretti piccoli, ma senza cravatta. A primo impatto fa pensare subito a quell’idea di “salutare” che hanno gli americani: tipo al latte e ai fiocchi d’avena, ai figlioletti biondi e alla moglie laureata. La Čirikova è perfetta nel ruolo di moglie di Naval’nyj, la sua sembra una di quelle famiglie che la domenica se ne va in bicicletta.
La comparsa di questo avvocato, questo funzionario che è un po’ uomo d’affari un po’“combattente contro la corruzione” al ruolo di candidato a capo delle forze d’opposizione è sintomatica: il fenomeno Naval’nyj è la prova del fatto che la nostra intellighenzia si è adattata con successo all’immaginario americano. Non è certo uno stalinista in abiti sciatti, né un rocker dissidente in giubbotto di pelle, né un deputato grassoccio col suo abito confezionato da Brioni, né un intellettuale russo con la barbetta e gli occhiali (un po’ Čechov, un po’ Trockij…), bensì ecco a voi un cittadino del mondo, che al posto della cravatta sfoggia il suo sorriso. Un pizzico di Assange, che ricorda vagamente Ralph Nadar (il quale trent’anni fa sollevò una rivolta formale della classe media in California), una versione più giovane e aggiornata di Boris Nemcov: ecco a voi Naval’nyj.
Questo è quanto, non si distingue per altro. Non è né arguto né intelligente.
Dal palco di piazza Bolotnaja e lungo la prospettiva Sacharov grida le stesse banalità di Nemcov. Solo Sergej Udal’cov è palesemente più stupido di Naval’nyj quando balbetta che i suoi occhiali neri sono un incubo per il regime. Le immagini evocate sono al livello de L’Isola del tesoro e di Winnie the Pooh.
Naval’nyj è venuto da me il 6 settembre. Fatto sta che si è presentato con l’intento di convincermi a far partecipare i naz-bol alle elezioni per il Consiglio di coordinamento delle opposizioni. A giudicare dalla mole di tempo che le dedica, queste elezioni devono essere molto importanti per lui.
L’8 settembre mi sono recato al Forum delle forze di sinistra. Ne è uscito fuori che le elezioni per la Corte Costituzionale sono importanti anche per la sinistra. Ha preso la parola Sergej Udal’cov invitando più di una volta i presenti a partecipare e a candidarsi. Dopo di che i suoi compagni del fronte e le forze di sinistra in generale hanno preso la parola, invitando la stragrande maggioranza di loro a non partecipare. È stata adottata una risoluzione di “non partecipazione”. Inoltre, sul tavolo del presidio vi era affisso uno striscione con su scritto “Per una Russia senza borghesi!”.
Il giorno dopo il Forum ripensai al Consiglio di coordinamento, ricordando il doppio mento sul faccione di Naval’nyj e il nostro incontro avvenuto a casa mia. Mi ricordai di come gironzolava (così come facevo anch’io) ripetendo in continuazione, come un mantra, «sono come un politico…», «sono un politico…». Si definì un politico talmente tante volte che capii subito che lui stesso non si riteneva tale. Ma lo avevano convinto di esserlo.
E in effetti, anche se sul palco di piazza Bolotnaja ha parlato cinque o sei volte intervenendo in modo piuttosto stupido e tentennante, questa circostanza ancora non costituisce la prova che Naval’nyj sia un politico. E neanche il titolo che gli è stato attribuito, quello di “combattente” contro la corruzione, è sinonimo di politico. A combattere la corruzione qui da noi ci pensano i pubblici ministeri, il comitato investigativo e la polizia. Il fatto che sia stato nominato direttore del consiglio d’amministrazione dell’Aeroflot lo designa come un uomo d’affari, dunque cosa c’entra qui la politica? Anche il fatto che, come migliaia di suoi contemporanei, abbia capito che il nazionalismo in Russia è popolare e flirti con i nazionalisti cercando di avvicinarsi a loro non è una prova che sia un politico (tra l’altro si dimostra estremamente stupido, avendo fatto la spia e avendo fatto arrestare Tesak, il quale è molto popolare tra i nazionalisti, questa sì che è un’idiozia!).
Naval’nyj non è a capo di un partito politico, non è nemmeno un attivista di spicco di un partito qualsiasi. Come combattente contro la corruzione è totalmente inefficace. Non che sia colpa sua, poiché non lo è, ma al limite può essere considerato un buon investigatore in materia di corruzione, perché le autorità non vogliono perseguire i funzionari corrotti scoperti, quindi è comunque tutto inutile. Allo stesso tempo le sue mani non sono proprio pulite e ciò non si addice a chi combatte la corruzione: mi riferisco alla faccenda della “Kirovles”,1 una società off-shore con sede a Cipro. Qualcosa che potrebbe sporcare la brillante immagine di Lëša Naval’nyj.
Sono stati i mass media a creare Naval’nyj. I media sì borghesi, ma di opposizione. Non è stato creato neanche dagli uomini, bensì dalle ragazze e dalle donne dei media. Le onorevoli signore Evgenija Al’bac e Julija Latynina sono pazze di Lëša, la Čirichova è ideale nel ruolo di moglie, la Sobčak gli riserva sorrisi al miele. Piace per il suo look, è il modello del momento. Naval’nyj è stato pescato dal mondo di internet, dove egli opera sin dagli albori e dove, in barba a ogni logica, è nella top ten. Sì, in barba a ogni logica poiché il blog di Naval’nyj trabocca di noiosissimi documenti “compromettenti”, è praticamente impossibile leggerlo, sono tutte sciocchezze da avvocato. Prima questi attaccabrighe “giudiziari” vagavano per i tribunali con le valigette logore e strapiene mentre facevano causa a tutto il mondo, ora invece si può essere un attaccabrighe alla moda semplicemente frequentando il mondo virtuale.
Naval’nyj è vuoto cosmico che va di moda. Ho già spiegato da dove è uscito. Le donne sono colpite dalla sua corporatura, dalla sua fisionomia. Per gli stessi motivi, tempo fa, prese dall’isteria, le donne votarono per El’cin.
Ma chi è Lëša Naval’nyj oggi?
Il fatto che egli, sotto l’egida del miliardario nonché comproprietario dell’Aeroflot Aleksandr Lebedev, sia stato nominato direttore del CDA di questa compagnia per metà statale ci fa giungere a una sola conclusione: Naval’nyj è un protégé del grande capitale. Il solo Lebedev non sarebbe riuscito, con il solo 18% di azioni Aeroflot, a far entrare Naval’nyj nel CDA senza l’appoggio degli altri comproprietari.
Proseguendo nella riflessione, dobbiamo prendere come dato di fatto la presenza nella Federazione Russa di un gruppo di grandi capitalisti che ha eletto Aleksej Naval’nyj come loro frontman. È un gruppo ancora inferiore in termini di forza a quello di Putin e non lo combatte apertamente, ma ogni tanto mostra i muscoli mettendo alla prova il potere.
I fan intorno a Naval’nyj gli dicono che è un politico, che è alla guida dell’intellighenzia moscovita. E, salendo sul palco di piazza Bolotnaja e sulla prospettiva Sacharov, ha visto davanti a sé lo spettacolo impressionante della massa umana riunita. C’è da farsi venire le vertigini, c’è da farsi prendere dalle manie di grandezza, le quali non hanno tardato a far visita a Lëša…
E non solo a Lëša, ma anche a Gennadij, che poi sarebbe Gudkov, anche ad Il’ja, che poi sarebbe Ponomarëv. Sia l’uno che l’altro hanno dichiarato la loro intenzione di candidarsi alle prossime elezioni presidenziali! Le masse hanno dato loro alla testa.
Lo vedo ancora, nella mia stanza, assumere varie pose e mormorare ispirato: «sono come un politico…», «sono un politico…». I suoi adepti lo hanno ipnotizzato.
Ma le masse sono scese in piazza non perché affascinate da Naval’nyj, bensì perché indignate da Vladimir Putin.
Come mai il vostro Lëša ha bisogno di essere eletto alla corte costituzionale? In modo tale che voi possiate sceglierlo e non solo in qualità di politico, ma certamente come il più influente. Anche perché è il primo a credere di non esserlo.
- Nel 2013 Naval’nyj viene citato in giudizio per appropriazione indebita ai danni dell’azienda statale “Kirovles”, avvenuta mentre volgeva la sua mansione di consigliere del governatore della regione di Kirov, Nikita Belych. Verrà condannato a 5 anni di reclusione, pena poi commutata [N.d.T.] ↩︎