Riproponiamo un’intervista impossibile uscita qualche tempo fa sulla Newsletter “Preferirei di no”
Noi
Buongiorno Zoro
Zoro
Bella! E grazie dell’invito!
Noi
Bella a chi?
Zoro
Bella, nel senso di “bella”, tipo “Ciao!”
Noi
Ma la vuoi fare finita?
Zoro
Vabbè ho detto “bella”… mica “mortacci tua”
Noi
Hai cinquant’anni suonati.
Zoro
Emmancoaffacccosìperòao!
Noi
Non ti sei stufato?
Zoro
Di cosa?
Noi
Lo sai di cosa.
Zoro
Forse ho capito… dici del romanesco, de questa cadenza ’mpo così che c’avemo io, Zerocalcare e Papa Francesco per creare empatia con un popolo a cui pensiamo di appartenere e che pensiamo di conoscere perché abitiamo in un quartiere che fino a cinquant’anni fa era considerato periferico…
Noi
No, anzi, è così pittoresca
Zoro
Della sindrome di Peter Pan?
Noi
Neanche
Zoro
Della retorica daa sconfitta eterna forza magica voglio solo star con te con cui io e i miei sodali schiviamo qualsiasi forma di responsabilità politica e morale?
Noi
Nemmeno
Zoro
Della mia passione per il Kebab?
Noi
No Zoro, di quella…
Zoro
Questa?
Noi
Sì… la magliettina.
Zoro
La magliettina!?!? Embé? Che fa?
Noi
La magliettina è il problema.
Zoro
Ma dici per l’appropriazione indebita di icone che rappresentano minoranze a cui non appartengo e che non mi hanno scelto come testimonial ma che mi conferiscono un prestigio militante e progressista?
Noi
No, no. È proprio il taglio, ti fa i fianchi grossi, ti mortifica le spalle. Non trovi?
Zoro
Eddai sarà questo modello, poi questa in particolare me l’ha stirata mi moje… annava de fretta
Noi
No ma è la maglietta in generale, l’idea della maglietta che non si addice
Zoro
Ma io mi sono sempre pensato un po’ così… sai… come i calabroni. Hai presente quella storia dei calabroni e della loro struttura alare? Per me funziona uguale. La magliettina, in relazione alla mia data di nascita, al mio girovita e al mio lavoro, non è adatta alla mia età né al mio fisico né al mio ruolo. Ma io non lo so, e volo lo stesso.