1. Prima di tutto, trovate il contenitore: capiente, ergonomico, ignifugo, idrorepellente. Se però pensavate di destinare il vostro fabbisogno di prima necessità alle tasche dei vostri nuovi pantaloni cargo per comunicare che voi lavorate in ambito STEM e che voglio dire siamo gente di quella cerchia al di là dell’estetica noi solo tessuti tecnici grafici a torta e milioni di dollari perfetto FATELO.
2. Sempre a proposito del contenitore: il primo che dice “vedi io che ho fatto il classico? So benissimo che se inverto il contenuto con il contenitore non è uno sbaglio ma una sineddoche” lo lasciamo fuori dal bunker.
3. Prima ho sentito Matteo Renzi al telefono, mi ha detto che lui nel kit ci metterà “tutto se stesso, come sempre per la democrazia”.
4. Emergenza sì ma comunque ATTENTI AGLI SPRECHI: se le sei confezioni di pane di segale che avete comprato a sconto non vi entrano nell’Eastpak mangiatele TUTTE plastica compresa o non faticate a sopravvivere.
5. Non c’è modo di peggiorare un olocausto nucleare se non passandolo a guardarvi leggere con lampi di autocoscienza l’ultimo, acuminatissimo saggio di Federico Rampini su come siamo finiti a tirarci i missili: se proprio dovete, sull’iPad, grazie.
6. Mi raccomando, non mettete nel kit i vostri sogni inesauditi, i desideri inespressi, la voglia pazza di licenziarvi e iscrivervi a MasterChef, per favore.
7. In ogni caso, prima di scegliere per la “sopravvivenza”, accertarsi che Jerry Calà sia sempre vivo, perché, come disse una volta la nostra guida spirituale – Mara Povoleri in arte Venier –, se vivere significa vivere senza Jerry no grazie allora passo.